De-tales
“Emma Vitti – Giulia Frump – Marta Grimoldi – Raffaele Sperandeo”

Un trattino divide il titolo per comporre la parola de-tales, dove tales sta per “storie”. Ecco quindi che le immagini crescono di dimensioni e significato, rompendo la superficie, tuffandoci in un mare di pensieri e sentimenti che divengono appunto storie.
Storie che raccontano ognuna le esperienze che le hanno formate, ma con le quali gli autori vogliono portarci nei loro mondi, ognuno diverso, ma tutti accomunati dal desiderio di divenire giorno per giorno migliori.

Emma Vitti_Materica IV_Fotografia digitale stampa su carta fine art 100 cotone ed 1_6 + 1 cda_60x90

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EMMA VITTI
Materica
[…] l’osservatore instaura una conversazione intima con il quadro-mondo ma è l’autore che guida il suo sguardo verso l’alto e verso il basso e invita il suo corpo ad allontanarsi o avvicinarsi ai supporti per poter cogliere quei dettagli che metteranno in moto la sua capacità immaginativa *
* liberamente tratto da ‘Corpo, Umano’ di Vittorio Lingiardi
Nella serie Materica, lo sguardo dell’osservatore è quasi travolto dalla materia-corpo nel pieno della sua potenza e sensualità, ma anche del suo prossimo deperimento: questo contrasto libera un’ energia quasi tellurica che dilata i confini oggettivi dell’opera che forse potrebbe espandersi all’infinito.

Emma Vitti_Second Life_Rosso Vivo I_Fotografia digitale stampa su carta fine art 100_ cotone ed.1_6 +1 c.d.a_24x18 040

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Second life
In Second life l’Heros sembra spegnersi nella ripetizione monotona degli sfondi: eppure proprio in quei piccoli rettangoli di asfalto bagnato macchiato e calpestato prendono vita i piccolissimi scarti che diventano protagonisti di differenti narrazioni: la loro seconda vita gliela conferisce il nostro sguardo, appiattito sul basso ma tutt’altro che inerte.
Il grande, il piccolo, il vicino, il lontano sembrano contrapporsi. In realtà dialogano liberando la loro misteriosa energia.

Giulia Frump ECOESISTENZE 16033 2025 T.m. su fotografia analogica stampa su carta fine art 100% cotone, ed. 1/5 13x18cm - 20x30cm

Giulia Frump ECOESISTENZE 538030 2025 T.m. su fotografia analogica stampa su carta fine art 100% cotone, ed. 1/5 13x18cm - 20x30cm

Giulia Frump ECOESISTENZE 14032 2025 T.m. su fotografia analogica stampa su carta fine art 100% cotone, ed. 1/5 13x18cm - 20x30cm

Giulia Frump ECOESISTENZE 13031 2025 T.m. su fotografia analogica stampa su carta fine art 100% cotone, ed. 1/5 13x18cm - 20x30cm
GIULIA FRUMP
Ecoesistenze
Nelle foto di Giulia Frump l’elemento naturale diviene parte integrante del processo creativo, difatti, sullo scatto analogico stampato in un primo tempo, vengono appoggiati i diversi componenti, permettendogli di entrare in connessione con il soggetto che li ospita, creando un gioco di ombre e tridimensionalità che ci fa percepire questa connessione, rendendola tangibile e reale. Qui, l’eterna guerra di prevaricazione tra umano e naturale trova pace e coesistenza in una galassia fotografica, in cui i due soggetti convivono supportandosi a vicenda

Giulia Frump ECOESISTENZE 8037 2025 T.m. su fotografia analogica stampa su carta fine art 100% cotone, ed. 1/5 13x18cm - 20x30cm

Giulia Frump ECOESISTENZE 5036 2025 T.m. su fotografia analogica stampa su carta fine art 100% cotone, ed. 1/5 13x18cm - 20x30cm

Giulia Frump ECOESISTENZE 3035 2025 T.m. su fotografia analogica stampa su carta fine art 100% cotone, ed. 1/5 13x18cm - 20x30cm


Marta Grimoldi_I feel so Raw2_Fotografia digitale stampa su carta fine art ed.1_5037

Marta Grimoldi_I feel so Raw 1_Fotografia digitale stampa su carta fine art ed.1_5036

Marta Grimoldi_Ground Glass 7_Fotografia digitale stampa su carta fine art ed.1_5034

Marta Grimoldi_Ground Glass 4_Fotografia digitale stampa su carta fine art ed.1_5033
MARTA GRIMOLDI
Ground glass
La cisti endometriosica nelle diagnosi è anche chiamata ciste ‘Ground Glass’ (vetro smerigliato), per come si presenta esternamente.
Da quando l’artista ha scoperto di soffrire di endometriosi, ha sentito il suo corpo appassire come un fiore d’autunno e ha percepito per la prima volta il bisogno di fotografare se stessa.
Attraverso l’autoritratto, esprime ciò che sente, creando tramite gli elementi naturali, un paesaggio interiore fatto di emozioni.
Passando attraverso un vetro smerigliato, la luce pone in relazione i due soggetti e ciò che si crea è un dialogo che racconta, in immagini, una patologia che è spesso sottovalutata poiché non visibile.

Marta Grimoldi_Ground Glass 1_Fotografia digitale stampa su carta fine art ed.1_5030

Marta Grimoldi_Ground Glass 8_Fotografia digitale stampa su carta fine art ed.1_5035




RAFFAELE SPERANDEO
Resonance, un viaggio emotivo
“resonance, un viaggio emotivo” è un lavoro intimo e simbolico dentro il processo di ricostruzione interiore guidato dalla terapia EMDR.
Questa pratica, scoperta negli anni 80 da Francine Shapiro, si basa sull’ipotesi che il cervello, stimolato bilateralmente (tramite movimenti oculari, suoni o tapping), riesca a “riprocessare” i ricordi traumatici, integrandoli e riducendo la loro carica emotiva.
Il volto frammentato, i fiori sospesi e le forme geometriche astratte si intrecciano in una narrazione fatta di stratificazioni emotive, memoria corporea e trasformazione. Ogni immagine è un varco: un istante congelato nel tempo dove dolore e guarigione coesistono in una transizione verso un nuovo ordine interiore.
L’uso del bianco e nero e delle doppie esposizioni restituiscono quella sensazione di transizione sospesa tipica del lavoro terapeutico, dove nulla è lineare ma tutto è trasformabile..





A cura di:
Barbara Ludovina Basile
e Luca Temolo Dall’Igna
DE-TALES
Il progetto si apre con le foto di Giulia Frump, dove la natura domina l’essere umano, ricordandogli le sue origini e facendolo tornare embrione all’interno di un ventre composto da terra e muschio.
Marta Grimoldi ci regala un dialogo diverso e attraverso i suoi intimi autoscatti, ci presenta una natura che diviene anatomica, capace di fondersi e completarsi col corpo in una danza delicata ma di forte impatto visivo.
Gli scatti in bianco e nero di Raffaele Sperandeo ci portano piano piano ad un’altra dimensione, dove l’elemento naturale è così forte da poter cambiare forma, trasformandosi e cancellando il ricordo di quello che è stato per aprirsi ad un dialogo nuovo dove l’uomo può partecipare solo come spettatore silenzioso.
Si conclude il percorso nelle foto immersive di Emma Vitti, dove il qui ed ora è congelato e ci rimanda a dei luoghi sospesi, all’interno dei quali ci immergiamo completamente senza sapere esattamente dove ci troviamo. Le serie Materica e Second Life ci regalano un abbraccio finale, saturo di una nuova consapevolezza.