CARIN GRUDDA
“Qui, altrove – noi siamo un isola”
Osservando le opere d’arte dell’artista Carin Grudda, ad un primo sguardo si rimane stupiti, perché ancora estranei, di fronte alla sua fantastica creatività. I suoi personaggi sembrano provenire da mondi “diversi”, a volte lontani, altre come nascosti dentro di noi. Camminano tra i boschi e i prati, si affacciano sulle rive dove le onde si infrangono in un dialogo continuo ed inarrestabile.
Spesso piccolissimi, a nascondersi tra le foglie d’erba, ma anche figure enormi, come i personaggi delle favole di quando eravamo bambini, ingenui ed ancora “puri”. Un’innocenza matura, cosciente, che ci trasporta a vivere nel suo mondo, permettendoci così di percepire sensazioni da tempo sopite.
Una mostra composta da figure strane, dai nomi evocativi quali Misses Lumpe, Blau Miau, Il piccolo Re, fino all’ultimissima Zebra che prendono vita cantando, ballando, parlando di gioia e donando scorte infinite di energia vitale rendendoci felici.
Una frase pronunciata da Marcello Mastroianni e presa in prestito da 8½, capolavoro del più grande “artista” del cinema, Federico Fellini, permette di spiegare ciò che succede dopo un po’ che si “frequenta” il mondo fantastico di Carin: …”Ma che cos’è questo lampo di felicità che mi fa tremare, mi ridà forza, vita? Vi domando scusa, dolcissime creature: non avevo capito, non sapevo. Com’è giusto accettarvi, amarvi. E com’è semplice!”…
Qui e altrove – Noi siamo un’isola
Carin Grudda presenta oggi la piena maturità della sua evoluzione artistica: sculture in bronzo di ogni dimensione, dipinti a olio, assemblages, fino alle incisioni realizzate con la più difficile delle tecniche, la puntasecca.
Questo il titolo della mostra: un luogo dove tutti possono approdare, da ogni direzione come solo un’isola può permettere, aperta ad ogni anima e spirito libero, che qui troverà nutrimento e conforto.